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lunedì 24 settembre 2012

POLITICA: LA POLVERINI SI E DIMESSA


la Polverini si è dimessa "Consiglieri tutti indegni, li mando a casa io" Il presidente lascia: "La mia decisione è irrevocabile". Ieri l'annuncio a Napolitano e Monti 20:19 - Il governatore del Lazio, Renata Polverini, si è dimessa. "Comunico solo stasera quello che avevo già comunicato ieri a Napolitano e Monti", ha spiegato. "La mia - ha aggiunto - è una decisione irrevocabile". Il presidente lascia dopo lo scandalo che ha travolto la Regione. "Questo consiglio - ha detto la Polverini - non è più degno di rappresentare una Regione importante come il Lazio: questi signori li mando a casa io". Renata Polverini ha parlato di "personaggi da operetta che non era accettabile mantenere in un luogo prestigioso come il consiglio regionale, hanno fatto cose raccapriccianti. La festa era finita da lunedì scorso e ne ero consapevole, ma ho voluto vedere a cosa si sarebbe spinto questo consiglio regionale. Ora rimarrò in carica per il tempo previsto dallo statuto e dalle leggi". "Con il blocco della mia azione riformatrice ci saranno gravi ripercussioni sul Paese - ha spiegato la Polverini -. Abbiamo fatto 5 miliardi di tagli perché lo volevamo e perché abbiamo avuto come effetto il dimezzamento del disavanzo sanitario portandolo a 700 milioni. La Regione Lazio di Renata Polverini ha lo stesso rating del governo Monti, ce lo hanno comunicato venerdì durante il consiglio sui tagli". "Me ne vado a testa alta" "Arriviamo qui puliti: mai avrei immaginato che con quelle ingenti risorse tutti, nessuno escluso, facessero spese sconsiderate ed esose", continua. "Vado via a testa alta non so se altri potranno a fare lo stesso. Me ne vado avendo azzerato i fondi dei gruppi regionali. Voglio vedere se chiunque verrà farà lo stesso". "Da oggi parlerò senza freni" "Ora che sono una persona libera, potrò dire tutte le cose che finora non ho detto. Anche quelle eclatanti che ho visto". "Io continuerò a fare politica, con questi non ho nulla a che fare. Stessero sereni questi signori perché domani potranno fare politica se si ricordano come si fa".

POLITICA: DIMISSIONI IN REGIONE

Caos in Regione: l'opposizione si dimette. Maggioranza compatta con Polverini Regione: Chiara Colosimo è il nuovo capogruppo Pdl Fondi Pdl, Polverini: "La peggior settimana della mia amministrazione" Fondi Pdl: il Pd chiede dimissioni dei consiglieri e voto anticipato"La settimana più difficile della mia amministrazione". Così Renata Polverini ha definito i giorni appena passati. Oggi però ne inizia una nuova che promette di essere ancora più dura. Un lunedì che per chi segue la Regione Lazio è iniziato nella serata di ieri in cui, tra dichiarazioni, visite istituzionali e dimissioni (date e annunciate, ma mai arrivate), è successo praticamente di tutto. Alemanno - Ad infiammare le agenzie ci ha pensato poco dopo le 18 il sindaco Alemanno che sul suo blog ha pubblicato un video in cui, in più di 6 minuti, scarica nei fatti il Pdl. "Dobbiamo guardarci in faccia e aprire un dibattito serio, non dilatorio. Credo serva un azzeramento totale all'interno del centrodestra". Senza giri di parole il primo cittadino della Capitale dice basta alle faide interne, a rampelliani che si alleano con la corrente Tajani, a capitani coraggiosi che fanno asse con gli uomini di Cicchitto. Un'inversione di rotta totale che però non contiene gesti concreti. Nessuna dimissione, nessuna richiesta alla Polverini. "Dobbiamo rifondare una realtà che ha bisogno non solo di valori, che ci sono, o di riferimenti politici ma anche di comportamenti che rendono credibili questi valori di fondo come persone, famiglia, nazione e merito. Non possiamo continuare a vivere di espedienti". LA POLVERINI DA MONTI - Passano poche ore e l'Ansa batte la notizia della Governatrice Polverini in visita da Monti. Qualcuno parla di dimissioni. Più tardi sarà però lei a spiegare che "ho chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, un breve incontro per informarlo della situazione che si è verificata in Regione; mi sembrava corretto farlo considerato che il Lazio è una realtà certamente non marginale sotto il profilo economico e istituzionale del nostro Paese. Il colloquio è stato cordiale come sempre e ringrazio il Presidente per avermelo accordato". DIMISSIONI - Tra la notizia della visita della Polverini e la spiegazione della stessa, arrivano le dimissioni dei consiglieri regionali del Pd. A ruota seguono quelle di Sel e Idv, e la promessa di farlo da parte di Radicali e Verdi. A questo punto Montino va a SkyTg24 e dichiara: "Per far cadere il Consiglio bisogna raggiungere 36 consiglieri, cioé maggioranza assoluta, siamo a quota 29. Ne mancano ancora sette. C'é un tema che riguarda anche altre forze politiche, quindi anche altri consiglieri nelle prossime ore potrebbero aderire". Montino arriva a quota 29 considerando la disponibilità a dimettersi e le dimissioni già arrivate di: Pd, Idv, Sel, Verdi, Radicali, Lista Civica dei Cittadini, Federazione della Sinistra, Mpa. La firma numero 29 sarà più tardi quella dei Socialisti. Mettetevelo in testa!LA MAGGIORANZA COMPATTA - I conti però risultano sbagliati. L'Mpa non è fuori dai ranghi, anzi. Con la maggioranza firma una nota in cui si schiera con la Polverini: "La maggioranza è orgogliosamente al fianco di una presidente di Regione onesta e determinata, incitandola a proseguire nell'incisiva azione di governo fin qui svolta. La nota a sostegno della Polverini é sottoscritta dai capigruppo Chiara Colosimo, Pdl, Mario Brozzi, Lista Polverini, Francesco Carducci, Unione di Centro, Francesco Storace, La Destra, Antonio Paris, Gruppo Misto, Rocco Pascucci, Movimento per le Autonomie, Francesco Pasquali, Futuro e Libertà per l'Italia, Olimpia Tarzia, Politica Etica Responsabilità. "La maggioranza della Regione Lazio - affermano - giudica infantile l'atteggiamento di una minoranza che, prima vota con noi provvedimenti essenziali per restituire moralità e credibilità alla politica, per poi tentare di oscurarli con un'incomprensibile dietrofront rappresentato dalla sceneggiata delle finte dimissioni, miranti esclusivamente a placare l'ansia propagandistica dei loro partiti".