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mercoledì 1 dicembre 2010

INTERVISTA

Roma - Siamo prossimi alla data del 14 dicembre, data che determinerà le sorti di questo governo e dell’intera legislatura. Gli strappi avuti in questi mesi hanno portato ad una rottura tra i due coofondatori del Pdl e la conseguente nascita di Futuro e Libertà. Abbiamo posto al capogruppo alla camera di Fli, Italo Bocchino, una serie di domande per capire cosa succederà dopo il 14 dicembre.   E' una domanda retorica. E' ovvio che guardiamo a prospettive future con occhio responsabile, abbiamo e stiamo lavorando per questo. La responsabilità verso il Paese, in una fase di difficoltà non solo politiche ma economiche, è un dovere di tutti. Lo abbiamo detto e lo ripeto. L'aggettivo "traditori" non può certo essere riferito a noi di Futuro e Libertà, ma piuttosto a chi ha davvero tradito la mission di quello che fu il PdL.
Cosa succederà dopo il 14 dicembreDovremmo prima capire cosa succederà il 14 dicembre, poi possiamo discutere di cosa succederà dopo. Certo è che il 14 dicembre segnerà una svolta per la politica italiana.
In questi giorni si respira un'aria di crisi la peggiore degli ultimi anni, non crede che il governo abbia speso poche risorse per rimettere in moto la macchina Italia ferma da quasi un decennio. L'aria di crisi che si respira è frutto di una campagna messa su ad arte da parte di chi ha tentato, e tenta, di delegittimare un gruppo politico - prima nel PdL ora in FLI - che ha "osato" discutere e portare critiche alla gestione in house del capo. Perché questo è il dato dal quale partire. Il Governo ha lavorato bene su alcuni punti; ha lavorato meno bene su altri, in alcuni casi non ha lavorato affatto. Noi volevamo migliorare quest'ultimo aspetto, ma non ci è stata data la possibilità. Ora abbiamo di fronte un Paese fermo ormai da troppo tempo, che attende risposte.
Le ricette di Futuro e Libertà per rimettere in moto la macchina Italia.
Nel "Manifesto per l'Italia" presentato a Perugia alla convention dello scorso 6/7 novembre c'è scritto chiaramente: "Vogliamo un'Italia che difenda e valorizzi l'ambiente, il paesaggio, le bellezze naturali, il suo straordinario patrimonio culturale e storico. Un'Italia che rimetta in moto lo sviluppo economico puntando sulle imprese, sui giovani e sulle donne, sull'economia verde, sullo sviluppo della rete, un'Italia che produca più ricchezza e garantisca una maggiore qualità della vita. Un'Italia che investa nella cultura, nella formazione e nella ricerca, nella scuola e nell'università: un'Italia che promuova l'innovazione, le infrastrutture immateriali e dove arte, cinema, musica e teatro siano motore della crescita". Mi sembra una ricetta giusta per un piatto piuttosto succulento.
Ci sarà un terzo polo composto da un nuovo centrodestra oppure si ritornerà ad un centrodestra sulla scia di quelli già visti con Berlusconi Premier.
Al massimo possiamo costruire il primo polo... Ma partiamo da un fatto: il bipolarismo è un valore, ma non deve essere un ostacolo al dialogo tra le forze di maggioranza e opposizione. Da qui in poi si può iniziare a discutere. L'obiettivo è quello di far nascere un centrodestra europeo, liberale e moderato.
A che punto è la costruzione di Futuro e Libertà.
Il 14, 15 e 16 gennaio, a Milano ci sarà l'assembrea costituente che segnerà la nascita di Futuro e Libertà.
Parliamo di Campania. La regione è in uno stato di sofferenza che priva i cittadini anche di cose essenziali, rifiuti, disoccupazione, sanità, criminalità tutte questioni rimaste al palo, qual è l'impegno di Futuro e Libertà per la Campania.
La Campania vive un periodo di sofferenza che si protrae da ormai troppo tempo, a causa della disastrosa gestione delle passate amministrazioni di centrosinistra. Dobbiamo, a ciò, aggiungere la carenza di classe politica dirigente da una parte e dall'altra. Ora, con l'elezione di Caldoro a governatore della Campania, stiamo cercando di dare una svolta. Non sarà facile, non abbiamo la bacchetta magica. Bisogna ritrovare credibilità ed evitare inutili contrapposizioni che, certo, non giovano. Il PdL, ad esempio, ha vissuto una fase di completo abbandono. Non si è riusciti a mettere insieme un partito, ad aggregare più che a dividere. La responsabilità di chi lo ha gestito è evidente. L'impegno di Futuro e Libertà per la Campania, ma per tutto il meridione d'Italia, sarà moltiplicato e reso concreto sulla scia delle azioni politiche nazionali.
Se si va verso un governo di transizione quale sarà il ruolo dei finiani.
Se si va verso un governo di transizione lo si vedrà all'indomani della votazione del 14 dicembre. La posizione di Futuro e Libertà è chiarissima: responsabilità, innanzitutto. Se il voto del 14 sarà negativo per il Governo, come credo, la parola passerà al Presidente della Repubblica. Futuro e Libertà agirà sempre e solo a favore degli italiani, senza personalismi né posizione preconcette nei confronti di qualsivoglia soluzione, purché si crei quella discontinuità politica invocata da Fini e nei confronti della quale non è stata data ancora una risposta.
Per le comunali di Napoli costruirete una lista solo di Fli oppure si tenterà di costruire una coalizione insieme ad altre forze politiche.
Potremmo agire in entrambi i modi: andare da soli con un nostro candidato sindaco, oppure presentarci in coalizione con le forze politiche che vogliono cambiare, in meglio, Napoli.
Ormai i finiani sono additati come traditori, vi sentite traditori oppure la scelta dei finiani guarda a prospettive future con occhio responsabile

articolo sulla nascita di AREA DESTRA a ZAGAROLO