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venerdì 17 giugno 2011

AFFITTI:La cedolare secca non sempre conviene

La cedolare secca non sempre conviene: ecco cosa c'è da sapere prima della scelta
La cedolare non è solo un problema di aliquote. Vero che si paga solo 21% (se la casa è affittata a mercato libero) o il 19% (se si tratta di un canone "concordato") al posto dell'Irpef e dell'imposta di registro. Il che rende abbastanza semplice considerare che chi abbia un reddito complessivo sotto i 15mila euro (affitti esclusi) nel primo caso o 28mila euro (sempre al netto dei canoni) nel secondo caso non ha, di fatto, un vantaggio nello scegliere la cedolare. Gli altri però, e sono la maggior parte, sì. Ma ci sono altri fattori da considerare, che possono essere valutati solo basandosi sulla situazione reale.

1) L'Istat
Chi sceglie la cedolare non potrà chiedere adeguamenti Istat all'inquilino. Nessuno può prevedere l'inflazione ma l'andamento di questi ultimi anni fanno sperare male e un'ipotesi del 2% annuo sembra probabile. Il che vuol dire, su un affitto da 600 euro a mese, 144 euro all'anno che oltretutto entrano a far parte del canone, quindi si tratta di una specie di "interesse composto" che funziona come l'anatocismo: l'anno seguente l'Istat si calcola non su 7.200 ma su 7344 euro annui e va a 147 euro. E così via.

2) Gli aumenti periodici
Chi ha in mente di tarare l'affitto con canoni progressivi, magari basati su un accordo con l'inquilino che effettua una serie di lavori e, per un paio d'anni, paga un affitto più basso per poi tornare al regime normale dal terzo anno in poi, se lo può scordare. Il divieto di aumentare il canone per il periodo della cedolare è assoluto.

3) L'addizionale regionale
Ogni regione ha la sua addizionale e, dato che la cedolare le assorbe, dove è più alta lì è più vantaggioso. Ma ci sono differenze che vanno dal Lazio (1,7 per cento) all'Umbria (0,7 per cento). Con l'esempio di prima, la differenza è di 72 euro a parità assoluta di condizioni.

4) L'addizionale comunale
Ma c'è anche l'addizionale comunale, decisamente più varia (molti comuni non la hanno affatto applicata): a Milano, per esempio, i proprietari sono meno interessati alla cedolare perché non pagano l'addizionale comunale comunale, a Roma l'appeal è forte perché arriva allo 0,9 per cento.

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5) La burocrazia
Considerando che per i nuovi contratti va fatta una speciale denuncia online (tranne pochi casi nei quali si usa il vecchio modello 69), per la quale ci si deve accreditare e ottenere il pincode, dopo di che si avrà a che fare con una nuova imposta e adempimenti separati dall'Irpef, se l'importo a vantaggio della cedolare è minimo (100-200 euro) forse i nuovi impegni burocratici non valgono la candela.

6) Gli affitti in nero
Chi sinora non ha pagato le tasse, evitando anche di registrare il contratto, dovrebbe essere spinto a farlo dal fatto che l'inquilino potrebbe provvedere direttamente alla registrazione. Ottenendo così un canone pari al triplo della rendita catastale (poche centinaia di euro all'anno, in media) per quattro anni. L'occasione della cedolare dovrebbe quindi influenza la decisione dei proprietari dei circa 500mila immobili abitativi affittati in nero.

Ma ci sono due fattori contro: primo, che registra un nuovo contratto deve mentire, fingendo che sia iniziato proprio in quel momento, sperando che il fisco non vada ad accertare le annualità precedenti, altrimenti tra sanzioni e interessi va a sborsare parecchie migliaia di euro.
Secondo, l'inquilino che volesse effettuare la registrazione incontrerebbe parecchie difficoltà, dato che molti uffici delle Entrate vogliono vedere la copia del contratto, che non sempre c'è, e poi vanno indicati i dati catastali, spesso assenti dalla copia del contratto (quando c'è).
Poi va considerato che nei centri minori i rapporti tra inquilino e proprietario sono caratterizzati da parentela, amicizia o lunga consuetudine, per cui nessuno si sognerebbe di fare uno "sgarbo" all'altro. E che gli affitti non sono da rapina come nelle grandi città, dove l'inquilino incattivito sogna di prendersi una rivincita. Le speranze del governo di recuperare gran parte del "nero" con lo spauracchio dell'inquilino-delatore sono, quindi, fondate solo in parte.
Il proprietario in nero dovrà quindi soppesare da una parte i rischi dell'emersione (sanzioni sul pregresso e cedolare da pagare) e dall'altra quelli del nero (sanzioni sul pregresso e crollo del canone d'affitto su denuncia dell'inquilino, che però ha le armi un po' spuntate).

SANITA': FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO AL VIA NEL 2012

Roma - Importante passo avanti del progetto di "Fascicolo sanitario elettronico" (Fse) che entro il 2012, comunica il ministero della Salute, potra' essere reso disponibile su tutto il territorio nazionale per i cittadini italiani. Giovedi' la Conferenza Stato-Regioni ha approvato le Linee Guida nazionali proposte dal ministero. "Il Fascicolo sanitario elettronico che ogni italiano portera' con se' come una vera e propria carta d'identita' sanitaria - ha dichiarato il ministro della Salute Ferruccio Fazio - consentira' di migliorare enormemente l'assistenza sanitaria, permettera' di intervenire rapidamente ed efficacemente in caso di emergenze e fara' risparmiare notevoli risorse al sistema sanitario. Le Linee Guida individuano gli elementi necessari per una progettazione omogenea del "fascicolo elettronico" su base nazionale ed europea". Il Fse verra' realizzato dalle Regioni previo consenso dell'assistito ed e' definito come l'insieme dei dati e documenti digitali di tipo socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l'assistito. Coprira' l'intera vita del paziente e sara' costantemente aggiornato dai soggetti che prendono in cura l'assistito. Nelle urgenze il Fse permettera' agli operatori di inquadrare immediatamente i pazienti; consentira' la continuita' delle cure, permettera' di condividere tra gli operatori le informazioni amministrative (es. prenotazioni di visite specialistiche, ricette, etc.). L'accesso al Fse potra' avvenire mediante l'utilizzo della carta d'identita' elettronica (Cie) e della carta nazionale dei servizi (Cns).
L'accesso potra' essere consentito anche attraverso strumenti di autenticazione forte, con l'utilizzo di smart card rilasciate da certificatori accreditati, o debole, con l'utilizzo di userid e password, o con altre soluzioni, purche' siano rispettate le misure minime di sicurezza nel rispetto del Codice in materia di protezione di dati personali. La necessita' di Linee Guida nazionali e' nata da una ricognizione effettuata nel 2008 dal ministero della Salute che ha indicato un buon dinamismo che si sta traducendo in progetti attivi in tutte le Regioni, ma con troppe differenziazioni nelle soluzioni applicative, nei modelli architetturali, negli standard semantici e nelle modalita' di utilizzo dei sistemi.
Per giungere ad una sintesi delle iniziative esistenti e promuovere l'adozione di un modello omogeneo nazionale, il ministro Fazio ha istituito un Tavolo tecnico che ha predisposto le Linee Guida approvate dalla Conferenza Stato Regioni.

Acquisti online: una guida della polizia postale per evitare truffe

Sempre più italiani scelgono di effettuare i propri acquisti online: dai semplici capi di abbigliamento ai libri, dagli oggetti di elettronica agli strumenti di lavoro. Nonostante il volume di affari delle vendite online stia aumentando vertiginosamente, la diffidenza degli italiani nei confronti dei nuovi strumenti web non accenna a diminuire. La paura di subire truffe, ricevere oggetti danneggiati o vedersi, di punto in bianco, sottrarre i risparmi dalla proprie carte di credito, continua ad essere un deterrente per chi intende fare acquisti sul web. Per ovviare a queste problematiche e per infondere maggiore sicurezza nei potenziali acquirenti, la Polizia Postale italiana, con il contributo di Paypal, società del gruppo Ebay, ha deciso di mettere a disposizione degli internauti una guida dettagliata contenente alcune misure utili per evitare truffe online. Consigli utili, semplici precauzioni attraverso le quali è possibile evitare spiacevoli sorprese: dal controllare periodicamente i movimenti storici dei propri conti online allo scegliere password sicure (con caratteri numerici e alfabetici); dal leggere bene le condizioni di vendita e le caratteristiche del prodotto allo scegliere spedizioni protrette e tracciabili; dall'assicurare sempre gli acquisti all'utilizzare software e browser aggiornati. E' possibile visionare la guida della Polizia Postale all'indirizzo web http://www.governo.it/backoffice/allegati/63981-6903.pdf .
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