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martedì 25 settembre 2012

POLITICA: COMMESSE PRIVATE

Il milione di euro della Polverini alla società del segretario Udc 25/09/2012 - Casini tentennava nel togliere la fiducia al governatore. Chissà perché, eh? di Dario Ferri L’Unione di Centro è un partito tutto d’un pezzo. Responsabile, istituzionale, governativo. Per questo non voleva togliere la fiducia a Renata Polverini, e non l’ha fatto finché non erano rimasti gli unici a far finta di credere al rinnovamento nella politica laziale. Quindi, sono soltanto bassissime insinuazioni quelle di Repubblica a firma di Carlo Bonini: Alla fine, dicono sia stato Pierferdinando Casini a staccare la spina. Forse perché altri, nel partito, non ne avrebbero avuto la forza. I rapporti di maggioranza tra il governatore Renata Polverini e gli “amici” dell’Udc sono stati infatti aiutati da1 milione 324 mila e 700 euro in commesse che, a trattativa privata, la Giunta regionale ha affidato alla srl “I Borghi”, società di Lorenzo Cesa, che dell’Udc è il segretario nazionale, e di cui è stato fino a qualche tempo fa amministratore delegato Francesco Artenisio Carducci, che del Udc è oggi capogruppo alla Pisana. E’ storia degli ultimi dodici mesi. E di due delibere di Giunta: la 15548 del 21 luglio 2011 e la 9536 del 18 maggio scorso. Ma vi pare che l’Udc, partito di specchiata onestà e per nulla dedito alle clientele come insegna la storia siciliana (da cui proviene la gran parte dei suoi voti), pensasse agli appalti di Cesa? Ma no, sono sempre stati disinteressati. Ricorda infatti Bonini: La società a responsabilità “I Borghi” ha un azionista importante, Lorenzo Cesa (nonché il figlio Matteo), e un asset altrettanto prestigioso, l’Auditorium di via della Conciliazione, immobile di proprietà del Vaticano, che “I Borghi” hanno ristrutturato tra il 2006 e il 2007, ottenendone in cambio una concessione esclusiva degli spazi fino al 30 aprile del 2017. Quando la Polverini arriva alla Pisana, la concessione dell’Auditorium a “I Borghi” da parte del Vaticano è già stata motivo di un’interrogazione parlamentare. Tra il 2004 e il 2010, infatti, a finanziare i lavori di ristrutturazione dell’Auditorium è stata l’Arcus (spa controllata dal Tesoro, già al centro dell’inchiesta sui Grandi appalti per la ristrutturazione del palazzo di Propaganda Fide in piazza di Spagna) con un contributo a fondo perduto di 1 milione e 280 mila euro.